Mutuo: qual è il più adatto per gli stranieri?

di isayblog4 Commenta

Sono sempre di più gli stranieri che si trasferiscono in Italia e trovano le condizioni ideali per accendere un mutuo, almeno se ne facciamo una proporzione con gli abitanti del Belpaese. Gli aumenti di tali finanziamenti a chi non è nativo dello Stivale sono inversamente proporzionali, in pratica, rispetto a quelli richiesti dai residenti da generazioni. Secondo Mutui.it leader on line per la scelta delle quattro pareti domestiche, negli ultimi tempi l’aumento sarebbe stato almeno dell’11 per cento.

Tuttavia è lecito chiedersi qual è il mutuo più adatto alle loro esigenze e soprattutto quale scelgono con più frequenza? Attualmente il preferito è di circa 132mila euro pari all’80% del valore dell’immobile da acquistare e nel 54% dei casi si richiede il tasso variabile. Sempre più spesso si vuole finanziare il 75% del costo totale dell’immobile. Se si mettono a confronto i valori medi delle richieste degli italiani in merito ai finanziamenti, sempre riguardo ad una prima casa, si scopre che per gli stranieri l’immobile scelto ha un valore inferiore, si parla circa di 165.000 contro 200.000 euro.Che cosa si capisce da questo? Che gli immigrati sognano come tutti un nido dove vivere e pur di realizzare il proprio desiderio hanno pretese inferiori e prendono immobili più periferici, o in condizioni peggiori. In più si impegnano con mutui per loro più onerosi.

 

Colui che pur non essendo italiano decide di comprare casa da noi chiede alla banca un impegno di 25 anni e al momento della richiesta ha una età media di 35 anni. Ecco quali sono le nazionalità che forniscono più richieste: i romeni con il 32,5% del totale, cioè circa 1 mutuo su 3.  Il motivo è presto spiegato, non si tratta dei più ricchi o coraggiosi, ma la loro comunità nel Belpaese è sempre più vasta e quindi è un dato del tutto normale. Riguardo alle regioni, invece, parliamo di: Lombardia (25,80%) e Lazio (13,38%) e poi Emilia Romagna (12,61%), Veneto (11,15%), Piemonte (8,47%), Toscana (7,20%) e Friuli Venezia Giulia (3,12%).

 

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