Mutui: servono vent’anni per comprare casa

di isayblog4 Commenta

Due decenni e un prestito piuttosto consistente: è il quadro generale che evidenzia il finanziamento tipo richiesto dall’italiano medio il quale può chiedere alla banca anche 300mila euro per un appartamente nuovo con due stanze in città. Meglio evitare il centro però, perchè i prezzi chiaramente salgono alle stelle. Chi si rivolge al mercato dell’usato trova costi meno esagerati soprattutto se non cerca in luoghi troppo grandi e noti come Roma e Milano. E’ possibile, quindi, scegliere le quattro pareti domestiche anche ad un costo di circa 180mila euro. Sono soprattutto le coppie a desiderare di accendere un mutuo prima di creare una famiglia ma se possono contare soltanto sul proprio stipendio, peggio ancora se uno, possono chiedere un aiuto al proprio istituto di credito sperando che la soluzione si riesca a trovare. In circa 4 lustri la maggior parte del debito è risarcito se si è in possesso di tutte le garanzie del caso per poter procedere con l’acquisto.

Per l’occasine, come riporta il Resto del Carlino, è intervenuto Pierpio Cerfogli direttore commerciale della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna il quale ha confermato: “Nel corso del primo semestre 2011 rileviamo, per quanto riguarda i mutui casa fatti a privati, una sostanziale stabilità in riferimento al medesimo periodo del 2010, avendo effettuato circa il medesimo nuove operazioniRimangono inalterati durata ed importo medio delle operazioni stipulate che si posizionano, rispettivamente sui 20 anni di durata per un importo di circa 130.000 euro di media. Nella quasi totalità dei mutui conclusi si è finanziato circa l’80% della spesa complessiva sostenuta dal cliente”.

Il costo si aggira sempre intorno ai 180mila euro:La scelta prevalente del tipo di tasso applicato si posiziona oggi su operazioni a tasso variabile con tasso massimo già predefinito in fase di stipula, pari al 48% del totale dei contrati. Oppure si va su operazioni a tasso variabile con possibilità, già predefinita, di passaggio a tasso fisso (mutuo con opzione), pari al 43% delle operazioni stipulate. Questo significache c’è forte attenzione da parte del nostro istituto, a livello di consulenza verso i clienti, ad un approccio sempre prudenziale, anche alla luce delle problematiche dei mercati finanziarie, mai come oggi particolarmente instabili. A livello di surroghe siamo positivi, avendo registrato, in questi primi sei mesi, un numero maggiore di operazioni entrate rispetto a quelle uscite”.

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