I mutui variabili diventano più cari?

di isayblog4 Commenta

Nella giungla che si è venuta a creare negli ultimi tempi ancora più del solito in merito al tipo di mutuo da accendere per acquistare le proprie quattro pareti domestiche, non sono pochi i consumatori che pur restando fedeli al variabile si chiedono se convenga davvero. Ultimamente, infatti, è innegabile che sia diventato ben più salato di in tempo per gli ignari clienti che hanno dovuto accettare di buon grado la recente decisione della Banca Centrale Europea di aumentare il costo del denaro. Una scelta che, tra l’altro, quest’anno è arrivata per ben due volte.

Si fa sentire a tal proposito il Codacons il quale conferma che il rialzo dei tassi all’1,5%avrà certamente delle pesanti ripecussioni e ”produrra’ una stangata media per le famiglie italiane, che stanno pagando un mutuo a tasso variabile, pari a 204 euro all’anno, ossia 17 euro al mese”. Per Federconsumatori e Adusbef la decisione dell’Eurotower si ripercuotera’ ‘‘su circa 2,3 milioni di famiglie”.

Per coloro che quindi hanno optato in passato o recentemente per un tasso variabile secondo le due associazioni la situazione non tarderà a farsi sentire,  ”le rate dei mutui indicizzati subiranno una maggiorazione di 11 euro al mese (132 euro l’anno) per un mutuo decennale di 100.000 euro a tasso variabile, che passa dal 2,75 al 3%, col costo della rata mensile che sale da 954 a 965 euro. Maggiori oneri anche per un mutuo di 100.000 euro di durata ventennale che passa da 542 euro al mese a 554, con un aumento di 12 euro mensili (144 euro l’anno). Se poi la durata e’ trentennale, si passa da una rata di 408 a 421 euro mese (+156 euro l’anno). Le loro rate passano da 1.908 euro mensili a 1.930 (+22 euro al mese, +264 euro annui) nella migliore delle ipotesi”. Stangata ancora piu’ dura per un mutuo trentennale di 200.000 euro, fanno sapere, ”con la rata mensile che passa da 816 euro a 842 euro (+26 euro mensili, pari a + 312 euro l’anno)”.

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