2012: il futuro del mercato immobiliare è in negativo?

di isayblog4 Commenta

Sono trascorsi davvero pochissimi giorni dall’inizio del 2012 ma il mercato immobiliare è ancora in cattive acque: del resto con il clima pesante che si respira nell’aria chi investirebbe? Non ci sono abbastanza soldi e chi ha qualche risparmio messo da parte, evita di sprecarlo in attesa di capire come andrà il prossimo futuro. In generale, è lecito domandarsi se sia davvero il momento di comprare casa. Chi guarda al 2011 appena passato certo non si sente confortato in tal senso e osservando gli ultimi dati forniti dal direttore CRIF Credit Bureau Services, Enrico Lodi, la domanda di accensione di un mutuo e in generale i finanziamenti per questo tipo di acquisto avrebbero avuto un calo di circa un terzo rispetto all’anno precedente.

Le garanzie diminuiscono e le banche ancora più timorose di non ricevere il credito erogato ci pensano bene prima di accettare una richiesta. In poche parole, quindi, ogni 4 mutui accettati nel 2010, oggi vengono concessi 3 finanziamenti. Le cifre, legate al periodo di fine ottobre evidenzierebbero un successivo peggioramento anche per l’introduzione della manovra Monti, con le novità legata all’imposta municipale unica sugli immobili.

In ogni caso, a parte tutto, gli italiani hanno smesso di avere la smania di compare case perchè hanno paura di fare una mossa azzardata e di sicuro gli istituti di credito in tal senso non incoraggiano. Presi dai loro problemi di liquidità selezionano rigidamente la clientela alla quale elargire denaro e tutto questo nel 2011 ha provocato un crollo. E’ probabile e prevedibile che la domanda dei mutui non crescerà almeno nell’immediato futuro e, anzi, si potrà registrare pure un peggioramento in tal senso a livello europeo. Il dato positivo è che però questo potrebbe portare ad un abbassamento dei prezzi delle case. Che fare allora, investire o non investire? Di sicuro chi vuole scegliere le quattro pareti domestiche a scopo residenziale, può anche provarci ma solo se la propria condizioni economica attuale lascia ben sperare per il futuro, altrimenti è meglio aspettare ancora un poco.

 

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