Finanziamenti alle imprese? Le imprenditrici colpite dalla crisi economica

di isayblog4 Commenta

 

L’imprenditoria femminile fino ad una manciata di mesi fa andava benissimo e fioccavano i prestiti richiesti dalle aziende, tanto che persino i colleghi maschietti provavano un pizzico di invidia. Oggi, invece, non è più così e le donne sembrano essere molto colpite dalla crisi economica. La recessione pare aver dato il colpo di grazia soprattutto al Centro e nel Sud Italia e peggio ancora nella zona di Pesaro-Urbino, secondo i nuovi dati. Ecco che in poco tempo hanno chiuso numerose attività di questo tipo e si parla di un -302 rispetto al 2010. Adesso, solo in tale tratto di Italia si registra un totale di 8.742 strutture mentre solo nel 2009 erano 9.134.

Una cifra rivelata nel riunione di CNA Impresa Donna tenutasi a Fossombrone, un’aria dove le imprese rosa sono sempre andate bene in particolare nel settore manifatturiero. A tal proposito, per commentare l’andamento, ha preso la parola Emilia Esposito presidente provinciale di CNA Impresa Donna, la quale ha confermato: “Molte imprese femminili non solo soffrono la crisi dei mercati e la flessione della domanda di servizi come tutte le altre, ma in più devono fare i conti con un momento che le penalizza ulteriormente. Un esempio? Il credito. Se prima la concessione di mutui e prestiti era poco agevole, e comunque in misura ridotta rispetto ad analoghe richieste di imprese più strutturate, con la stretta delle banche ottenere finanziamenti per le imprese rosa da parte degli istituti di credito è diventata una vera e propria scommessa. L’introduzione dei parametri imposti da Basilea 3 mortifica infatti in maniera più pesante la piccola dimensione aziendale: quella prevalente nel mondo imprenditoriale femminile”.

Le donne – ha poi concluso – invece di essere penalizzate dovrebbero essere aiutate sia nella funzione fondamentale di cura della famiglia che nell’attività lavorativa sia essa autonoma o dipendente. Le donne infatti sono portatrici  di  valori, conoscenze e talenti che se utilizzati correttamente contribuirebbero al progresso economico sociale del nostre paese”.

 

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