
E’ inutile dirlo, gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche e soprattutto nel settore automobilistico e, nonostante, l’impressione generale è che comunque stiano circolando troppe vetture costose, in barba alla recessione, le cifre parlano chiaro. La maggior parte delle famiglie con un reddito non troppo alto, sta ancora attendendo da almeno un paio di anni che il periodo nero termini e che si possa finalmente tornare a concludere un acquisto importante di questo tipo, senza svuotare del tutto il proprio portafoglio. Ecco, quindi, che non sempre bastano gli ecoincentivi statali offerti a vario titolo dalle case automobilistiche, se non quando si rimane a piedi e si è costretti a scegliere un mezzo di trasporto che ormai è diventato indispensabile.
Zero spese di istruttoria, nessuna spesa di mediazione, e condizioni chiare e trasparenti. Si presenta così il finanziamento per dipendenti pubblici del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo. Trattasi, nello specifico, di un prodotto per chi percepisce uno stipendio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a fronte della cessione del quinto percepito. Nel dettaglio, il prodotto, grazie alla stipula di un’apposita convenzione tra il MEF ed il Gruppo bancario, è richiedibile da parte dei lavoratori dipendenti dei Beni e delle Attività Culturali, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ma anche Agenzie delle Entrate e del Territorio, nonché da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Possono quindi stipulare il prodotto i dipendenti pubblici anche se questi non sono già clienti di Intesa Sanpaolo; il piano di ammortamento del prestito per dipendenti pubblici di Intesa Sanpaolo deve essere tale che a scadenza, per le donne, l’età non sia superiore ai 60 anni, mentre per gli uomini il limite è quello dei 65 anni.