Conti correnti bancari: costi annui in calo

 La Banca d’Italia ha annunciato che c’è un lieve calo dei costi di tenuta per quanto riguarda i conti correnti, visto che nel 2010 sono passati da 113 euro a 110 euro all’anno. Questo è quanto c’è scritto nella rilevazione annuale di Bankitalia, andando a considerare i 10 mila conti correnti aperti in più di 175 istituti; i consumatori hanno così la possibilità, in media di risparmiare qualche euro, anche se è chiaramente ancora troppo poco; ma si spera che siamo solo all’inizio. In ogni caso è fondamentale ricordare che i conti correnti variano da banca a banca, e lo stesso dicasi di conseguenza anche per i costi, spesso anche in funzione della tipologia di cliente. Ad esempio, i conti correnti business, quelli per le imprese ed i professionisti, di norma sono più cari rispetto a quelli proposti ai privati. A sua volta, tra i conti correnti proposti ai privati l’offerta registra una ulteriore differenziazione; in particolare, di norma, tra i privati, i conti correnti sono meno cari per i giovani, spesso sempre e rigorosamente con il canone zero e con tante facilitazioni ed agevolazioni incluse.

Banca d’Italia e mutui: crescita in 12 mesi

 Non è andata male negli scorsi dodici mesi, tanto che nel settore mutui si è registrato un aumento del 12% in più rispetto agli anni precedenti. In pratica, in molti chiedono il prestito, il problema è poi riuscire a restituirlo nei tempi prestabiliti. La crisi economica e l’aumento dei tassi di interesse, proprio non ci volevano ma gli italiani non rinunciano al sogno di scegliere le proprie quattro pareti domestiche. Secondo quanto riferisce la Banca d’Italia, l’erogato complessivo è stato pari a 57 miliardi di euro. Insomma un 2010, che ha visto una nuova primavera per il mercato dei mutui, anche se in merito le notizie fra i vari istituti di credito, sembrano essere discordanti.

ISC: quanto costa un conto corrente?

 ISC ovvero indice sintetico di costo: di cosa si tratta?

Manca un mese alla fine dell’anno; è tempo di bilanci! Come prevede la normativa ogni correntista riceverà insieme all’ultimo estratto conto trimestrale dell’anno un documento che riporta i costi relativi all’utilizzo del conto corrente il cui totale viene addebitato in un’unica soluzione esattamente in concomitanza del 31 dicembre.

Tipicamente trattasi di voci inerenti le spese di tenuta conto, gli interessi passivi del fido, etc. Molto spesso però rappresentano delle vere e proprie sorprese. Cosa fare allora una volta che si scopre che la propria banca ha addebitato dei costi di cui non si era a conoscenza? Come ci si può orientare se si vuole cambiare conto corrente?

Da quest’anno a seguito dell’entrata in vigore della nuova Normativa sulla trasparenza bancaria, Banca d’Italia obbliga tutti gli istituti a riportare sui documenti di sintesi dei conti correnti il cosiddetto ISC indice sintetico di costo ossia un valore espresso in euro che rappresenta il costo medio annuo di un conto corrente.

L’ISC di un conto corrente viene calcolato in funzione del profilo della clientela che intende utilizzarlo e che Banca d’Italia ha individuato nei 7 (6 “flat” e 1 “a consumo“) riportati qui di seguito: