Mutui, richieste in aumento grazie a tassi di interesse ai minimi

di isayblog4 Commenta

L'Abi registra un boom di richieste durante i primi sette mesi dell'anno.

I tassi di interesse ai minimi stimolano le richieste di mutui da parte delle famiglie e delle imprese. Nei primi sette mesi dell’anno, secondo l’Abi, le nuove erogazioni per l’acquisto di abitazioni hanno raggiunto quota 26,6 miliardi di valore con un aumento dell’82,2% sullo stesso periodo del 2014 (risultando il dato migliore dopo quello del 2011).

Le compravendite immobiliari, secondo gli ultimi dati Istat riferiti al primo trimestre 2015, ristagnano ancora (-3,5% per i trasferimenti di immobili ad uso abitazione ed accessori) ma aumenta – spiegano all’Abi – sia la percentuale di acquisti fatti con un finanziamento bancario sia la percentuale di mutuo sul valore dell’immobile. Nel dato sono comprese le cosiddette «surroghe» ovvero il cambiamento del contratto di mutuo con condizioni migliori sotto il profilo dei tassi di interesse.

I tassi in quest’ultimo anno sono molto diminuiti – spiega il vice direttore dell’Abi Gianfranco Torriero – «questo è un incentivo all’indebitamento bancario anche se c’è liquidità». Torriero ha sottolineato come la quota delle abitazioni comprate tramite finanziamento sia passata dal 62,9% del secondo trimestre 2014 al 66,8% del secondo trimestre 2015 (sondaggio congiunturale Bankitalia). Nello stesso tempo, sempre soprattutto grazie al calo dei tassi, è aumentata la quota di prestito medio sul valore dell’immobile (dal 62,1% al 65,3%). I tassi nell’ultimo anno sono scesi di oltre un punto con contratti con le migliori condizioni del mercato stipulati al 2,50% per il tasso fisso e 1,40% per il tasso variabile (la media a luglio 2014 era intorno al 4% per il tasso fisso e al 3% per quello variabile).

L’Abi sulla base di un campione rappresentativo di banche (78 istituti che rappresentano circa l’80% del mercato) segnala anche come i finanziamenti alle imprese abbiano segnato nei primi sette mesi del 2015 un incremento del 16% sullo stesso periodo dell’anno precedente e come le nuove operazioni di credito al consumo abbiano segnato un incremento del 24,3%.

 

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